Recensione de “Il club dei delitti del giovedì”

Titolo: Il club dei delitti del giovedì
Autore: Richard Osman
Casa editrice: SEM
Genere: giallo
Pagine: 378
Prima pubblicazione: 2020
Titolo originale: The Thursday murder club
Gradimento personale: 5/5 ⭐️
Sai sempre quando fai una cosa per la prima volta, no? Ma di rado sai quando è l’ultima.
Cosa succede se uniamo un gruppo di anziani che il giovedì sera si ritrova per analizzare vecchi casi di omicidio irrisolti, e una serie di omicidi che accadono proprio sotto ai loro occhi? Beh, ve lo dico io, esce uno dei libri gialli più appassionanti e divertenti che potrete mai leggere.
Le lodi a questo volume possono iniziare con la trama che è costruita in modo magistrale, gli eventi si susseguono in modo coerente e la narrazione è molto veloce: i diversi punti di vista sui personaggi e l’ampia suddivisione in capitoli permettono una grande ritmicità, le pagine scivoleranno una dopo l’altra tra le vostre mani, incontrollabili. I personaggi sono complessi, concreti e collocati alla perfezione nella narrazione; hanno una loro storia che emerge, potente, e li delinea in modo quasi reale permettendogli di creare una connessione empatica con il lettore che si sente subito parte del gruppo.
L’elemento giallo è protagonista indiscusso del romanzo, la collaborazione insolita tra il “club dei delitti del giovedì” e i due agenti incaricati del caso, Chris e Donna, darà vita a situazioni esilaranti. I casi da risolvere si intrecciano tra di loro dall’inizio alla fine della narrazione e mettono in luce colpevoli sempre diversi che, come in ogni giallo che si rispetti, sono personaggi centrali e insospettabili.
Il quartetto di pensionati vi conquisterà immediatamente, tanto da farvi desiderare di poter essere loro nipote o di avere direttamente cinquanta anni in più per trasferirvi nella campagna inglese e partecipare ai loro incontri fatti di torte casalinghe, alcolici e omicidi. Ci sono quei libri che ti catapultano esattamente dove vuoi essere, dove segretamente hai bisogno di essere, e questo è uno di quelli.
