Recensione di “Sì, tu sei il prossimo”
Autrice: Ambra Zamuner
Genere: giallo, ironico
Pagine: 136
Casa editrice: bookabook
Prima pubblicazione: 2017
Gradimento personale: ⭐️⭐️/5
Un antico portone di legno con pesanti chiavistelli sbarrava l’accesso a un cortile di ghiaia bianca con un giardino curato. La casa di Miranda all’esterno era interamente in pietra, cosa che le piacque fin da subito, non appena la vide.
Sì, tu sei il prossimo, pag. 13
Inizierei col dire che da un romanzo intitolato “Sì, tu sei il prossimo” mi sarei aspettata tutt’altro. Mi sarei aspettata un giallo condito di tensione, pericoli e un susseguirsi di omicidi (una cosa alla Donato Carrisi, per intenderci) e invece mi sono trovata a leggere un comune giallo di provincia, condito con più descrizioni del paese che vittime.
Il libro non mi ha fatta impazzire. Ho certamente apprezzato le venature ironiche della narrazione, ma mi è parso abbastanza piatto come romanzo investigativo (e non solo) per vari motivi.
Primo fra tutti è stato il fatto che mi aspettassi tutt’altro ma qui, lo confesso, è stata anche colpa mia che non mi sono informata prima sulla trama.
Seconda cosa, anche questa già accennata in precedenza, è stato il fatto che davvero le descrizioni ambientali prendevano quasi più spazio rispetto a quelle degli omicidi (che, alla fine, sono tre), diciamo che la sfumatura del giallo provinciale ha prevalso su quella investigativa.
Terzo elemento, secondo me l’intero romanzo aveva bisogno di qualche pagina in più (soprattutto nel finale). Le vicende e le indagini scorrono veloci, spedite lungo le pagine… a un certo punto temevo che il narratore collassasse per mancanza di fiato. Scherzi a parte, questo ritmo serrato è una lama a doppio taglio: da un lato ho apprezzato il modo in cui è stata incalzata la lettura, ma dall’altra certe scene potevano prendersi tranquillamente più spazio. Secondo me ne avrebbe giovato l’interno romanzo, ma i personaggi in particolare.
E come quarto punto abbiamo lo stile: carino, certamente godible, ricco di note ironiche molto gradevoli… ma certe frasi non sono proprio riuscita a comprenderle. Alcuni periodi li ho dovuti rileggere un paio di volte prima di capire cosa volessero dire, mentre altre frasi ancora avevano seri problemi con la punteggiatura: si passava da un’inondazione di virgole in alcune righe alla totale siccità in altre. Anche se in maniera secondaria sono aspetti che hanno influito negativamente sulla mia lettura.
Infine… il finale. Non voglio dilungarmi troppo su questo punto per non fare spoiler, per non allungare eccessivamente la recensione (che si sta già protraendo verso l’infinito)… e perché, detto sinceramente, proprio non saprei da dove iniziare. Si è trattato di un finale assolutamente frettoloso, tracurato, a tratti illogico e pure ricco di incorenze… ed è lungo solo una decina di pagine… spero di aver reso l’idea. Mi ha lasciata con un amaro in bocca allucinante e mi ha veramente rovinato il romanzo che, fino a quel momento, mi stava anche piacendo.
Concluderei dicendo anche che, per la prima volta in vita mia, ho trovato un product placement di un libro all’interno del libro stesso…
Dopo cinque anni nella Grande Mela passati a scrivere di cronaca sui giornali, c’era stata la svolta con il suo primo libro giallo: “Sì, tu sei il prossimo” era stato pubblicato da una piccola casa editrice indipendente. Inspiegabilmente, anche per la stessa autrice, il libro aveva raggiunto un discreto successo negli Stati Uniti e aveva finito per diventare un best seller. Ovviamente il volume era stato solo il primo di una fortunata trilogia. All’incredibile esordio erano seguiti “Ti avevo avvisato, adesso è tardi” e “Eh, adesso è la fine”.
Sì, tu sei il prossimo, pag. 29-30
Non saprei davvero che dire… trovata carina sotto certi aspetti, ma secondo me portata all’esagerazione. E, da autrice, trovo davvero poco elegante che uno scrittore si faccia i complimenti da solo all’interno del suo romanzo. Tuttavia, capisco anche che a qualche lettore con una visione diversa dalla mia possa piacere.
In conclusione, consiglierei questo romanzo? Fino a quando non ho letto il capitolo finale avrei detto di sì perché, sebbene lo ritenessi manchevole come giallo, tutto sommato era stata una lettura gradevole… ma dopo la conclusione ho cambiato idea: un inizio aspro, uno sviluppo interessante e curioso, ma un finale disastroso.