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IL MESTIERE DI SCRIVERE, Raymond Carver

Recensione di “Il mestiere di scrivere. Esercizi, lezioni, saggi di scrittura creativa”


Autore: Raymond Carver

A cura di William L. Stull e Riccardo Duranti

Casa editrice: Einaudi

Genere: saggio sulla scrittura

Pagine: 146

Prima pubblicazione: 1997

Gradimento personale: 1,5/5 ⭐️

Ho sviluppato una sorta di dipendenza dalla scrittura di racconti e non potrei smettere neanche se volessi. E certamente non lo voglio.

Il mestiere di scrivere, pag. 64

Prima di partire con la recensione, specifichiamolo: questa misera mono-stellina non è per Carver (che continuo ad amare profondamente), ma per questo ammasso di testi chiamato “Il mestiere di scrivere” che i curatori hanno deciso di accorpare assieme e di spacciare per una pubblicazione seria.

“Il mestiere di scrivere” è semplicemente un ammasso di frammenti (prefazioni e postfazioni di altri libri o vecchi articoli) che, per quanto possano essere interessanti, privi del loro contesto originale risultano incompleti e ripetitivi. Oltre a ciò è presente la registrazione di una delle lezioni di scrittura creativa tenute da Carver che, sì si è rivelata essere estremamente interessante, ma anche qui la mancanza di contesto l’ha resa abbastanza inutile… soprattutto perché, durante l’intera durata di questa lezione, Carver non ha fatto altro che commentare con estrema minuzia i testi dei suoi studenti, testi che ovviamente non erano stati riportati all’interno del nostro volume.

Oltre alla delusione per il volume generale, un’altra cosa che mi ha lasciata allibita è stato il trovare molti refusi grossi come delle case: “taduzione” (proprio nella nota introduttiva ai testi) o “fendo” al posto di “fondo”, giusto per fare degli esempi. E no, purtroppo non sono io a essere severa o troppo precisina… non è la prima volta che la Einaudi pubblica dei testi di Carver contenenti errori tanto gravi ed evidenti e questa sgradevole ricorrenza non ha fatto altro che peggiorare il mio umore.

Carver, senza ombra di dubbio, resta un grandissimo autore capace di affascinarmi anche solo leggendo la sua lista della spesa, e infatti ho davvero apprezzato le sue osservazioni, ma inserite in un’edizione così priva di senso e di cura ho fatto davvero fatica.

Il volume si chiude con degli esercizi di scrittura che, sarò sincera, non ho ancora avuto modo di provare, ma già da una prima lettura non mi sono sembrati nulla di straordinario. Più che veri e propri esercizi, si trattano di tracce ispirate ai vari racconti di Carver; indubbiamente sono spunti stimolanti per un aspirante scrittore, ma anche qui ho notato il medesimo pressapochismo e scarsa attenzione presenti un po’ in tutto il volume.

In conclusione: una delusione immensa.

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