Quello delle raccolte di racconti è un genere poco presente nel panorama editoriale e nelle librerie dei lettori, nel corso della mia (seppur ancora breve) esperienza di novellista ho incontrato davvero pochi lettori appassionati come me al genere.
Così ho pensato di scrivere un articolo dedicato a tre raccolte che ho amato per poter dare un consiglio a chi è appassionato al genere e, magari, anche per avvicinare qualche altro lettore a questa tipologia di libri.
1. Le cose che abbiamo perso nel fuoco

Autrice: Mariana Enrequez
Genere: realismo macabro, horror
Pagine: 199
Casa editrice: Marsilio
Prima pubblicazione: 2016
Gradimento personale: ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️/5
Ne avevano discusso poco tempo prima: Miguel le aveva confessato che secondo lui, a parte le malattie gravi, tutti i problemi emotivi si potevano risolvere con la forza della volontà. “E’ una vera sciocchezza” gli aveva risposto lei. “Pensi che forse un ossessivo possa smettere, che so, di lavarsi le mani compulsivamente?”. A quanto pareva, Miguel pensava di sì.
dal racconto Il cortile del vicino, pag. 135
Una raccolta macabra, inquieta, raccapricciante, ricca di immagini capaci di rubarti il sonno la notte e, soprattutto, piena di riflessioni e critiche (più o meno velate) su certi aspetti della nostra società e sui suoi individui.
Questa raccolta mi ha veramente sconvolta perché mai mi sarei aspettata una simile crudezza… e proprio per questo mi ha anche affascinata. La penna della Enriquez è tagliente, tanto tagliente da far sgorgare anche il sangue del lettore oltre a quello dei personaggi. Raccolta sconsigliata ai deboli di stomaco.
2. Morgana, storie di ragazze che tua madre non approverebbe

Autrice: Michela Murgia e Chiara Tagliaferri
Genere: biografia
Pagine: 238
Casa editrice: Mondadori
Prima pubblicazione: 2019
Gradimento personale: ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️/5
Dovrebbe capirlo e arrendersi, forse, ma non lo fa. Sa di essere brava, probabilmente la più brava, e abbandona gli studi superiori alla Milwaukee High School per concentrarsi solo sul pattinaggio.
dal racconto su Tonya Harding, pag. 131
Un insieme di biografie di donne… particolari. Donne decisamente fuori dalle righe che le sono state imposte. A volte le apprezzeremo, altre volte no. Alcune volte le invidieremo per il loro coraggio e forza d’animo, altre volte detesteremo la loro sfrontatezza.
Queste donne ci inteneriranno, ci innervosiranno, ci emozioneranno o addirittura le odieremo… ma una cosa non potremo mai fare leggendo le loro storie: non potremo mai smettere di ammirarle. Ammirarle perché ognuna delle donne raccontate fra queste pagine è riuscita a emergere nonostante tutte le discriminazioni, i sessismi (che esistono tutt’ora, è innegabile) e le difficoltà che hanno dovuto fronteggiare e vincere (spesso anche grazie al loro pessimo carattere).
3. Cattedrale

Autore: Raymond Carver
Genere: narrativa contemporanea
Pagine: 226
Casa editrice: Einaudi
Prima pubblicazione: 1983
Gradimento personale: ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️/5
L’ho chiamato tra me e me. Era un nome facile da dire ed era ormai tanto tempo che m’ero abituata a chiamarlo così. Poi l’ho chiamato di nuovo. Questa volta a voce alta. Wes, ho detto.
dal racconto La casa di Chef, pag. 35
Di questa raccolta ve ne avevo già parlato nello scorso articolo (Chi sono in 10 libri), ma non potevo non riproporvelo anche in questo perché si tratta di una raccolta che ho profondamente ammirato.
Da una prima occhiata le sue storie potrebbero sembrare banali, insignificanti… in realtà sono intrise di vita, vita vera, vita vera che viene vissuta ogni giorno nelle piccole e semplici cose. Ogni racconto è lungo una quindicina di pagine, ma sono litri le lacrime che ho versato leggendole, in due in particolare: “Penne” e “Una cosa piccola ma buona”.
