La libreria di Giulia

LA LIBRERIA DI GIULIA: Nascosto in bella vista

Recensione di “Nascosto in bella vista”


Titolo: Nascosto in bella vista

Autore: Jeffrey Archer

Casa editrice: HarperCollins

Genere: Detective story

Pagine: 371

Prima pubblicazione: 2022

Titolo originale: Hidden in Plain Sight

Gradimento personale: 3/5 ⭐️

Le indagini di William Warwick proseguono in un secondo episodio, dopo Chi nulla rischia. È un vero e proprio seguito delle vicende precedenti, troviamo infatti gli stessi personaggi e l’evoluzione delle medesime dinamiche, quindi per la comprensione della maggior parte del contenuto è necessario aver letto il primo volume. Ho opinioni discordanti a riguardo: se da una parte questo permette di completare e chiarire alcune vicende precedenti, allo stesso tempo avrei preferito una maggiore divisione tra i volumi, che fossero più conclusivi e che ogni romanzo portasse una fase di vita diversa del protagonista, o un nuovo caso sempre seguendo lo stesso filo rosso. È evidente come sia stata privilegiata la dimensione seriale più che il singolo libro, si può notare nei finali aperti, a mio avviso piuttosto fastidiosi, e nel fatto che il singolo volume risulta meno accattivante rispetto all’unione dei due.

Apprezzabile in questo romanzo è la maggiore agilità degli episodi giudiziari, ci sono maggiori colpi di scena e più ingegnose le indagini e le operazioni di polizia. Confermo le impressioni sui personaggi che risultano ancora una volta piuttosto piatti e privi di tratti marcati e identificativi, profondità ed evoluzione.

Nel complesso il romanzo non merita grosse lodi, è sicuramente una lettura piacevole, scorrevole, lineare e semplice, ma che non brilla sotto nessun punto di vista. Da ciò deriva che ci troviamo molto lontani da quelle letture che ci tengono incollati con la curiosità di capire e di scoprire nuovi elementi.

Pubblicità
La libreria di Giulia

LA LIBRERIA DI GIULIA: L’istante largo

Recensione di “L’istante largo”


Titolo: L’istante largo

Autore: Sara Fruner

Casa editrice: Bollati Boringhieri

Genere: narrativa

Pagine: 286

Prima pubblicazione: 2020

Gradimento personale: 5/5 ⭐️

Tutti abbiamo una bomba ad orologeria dentro. […] Forse il ticchettio si zittisce se vivi il momento. Forse sta tutto lì. Vivere il momento. […] La paura del fuoco non deve oscurare la bellezza dei falò.

Il protagonista, un ragazzo di 15 anni, ci descrive la sua vita quotidiana con una “nonna” che non può parlare a causa di un problema alla faringe e che quindi comunica con lui solo tramite dei biglietti speciali, e ci apre la porta alla casa di Rocìo Sanchez, che profuma di pittura, arte, vita e diversità.

La storia narrata ruota attorno al protagonista che cerca di scoprire chi, tra le donne raffigurate nelle fotografie presenti in casa, sia la sua vera madre, perché non sia più con lui e perché la nonna sia così reticente nel dire la verità. L’espediente del “quaderno giallo” su cui la nonna scrive al nipote diventa lo strumento per rivelare, poco alla volta nel romanzo, le storie di tutti i personaggi che ruotano attorno all’insolita coppia di protagonisti, poi anche la storia passata della donna e, sulla conclusione, anche la verità sulla famiglia del ragazzo.

Siamo di fronte a una narrazione eccellente sotto ogni aspetto: l’uso della prima persona ci dà accesso alla vita, ai pensieri e alle emozioni del giovane protagonista; lo stile è semplice ma profondo e d’effetto, infine i personaggi sono completi, vivi, quasi tangibili, costruiti su un passato solido e complesso che dà loro tridimensionalità, e dotati anche di una continua evoluzione, come il loro presente e la loro arte.

La narrazione vi permetterà di entrare in punta di piedi nella vita travagliata di un adolescente alle prese con le mille domande della vita, i primi amori tanto nascosti quanto profondi e la ricerca del suo passato. Poi vi verrà offerto un posto a sedere sul divano del salotto durante una festa con tutti gli amici artisti della nonna e anche un viaggio in pullman di ritorno da scuola fatto di sguardi attenti e cose taciute. Alla fine di tutto ciò, vi assicuro che vorrete solo poter incollare irrimediabilmente le suole delle vostre scarpe al pavimento di quella casa, silenziosa e chiassosa allo stesso tempo, e non andarvene mai.

Considerato sia nel suo complesso che nelle sue particolarità, è senza dubbio un libro che va letto una volta (ma anche due o tre) nella vita e che, una volta concluso, vi pentirete di non avere scoperto prima e capirete com’era grigia la vita prima della lettura di questa storia: Rocìo e Macondo Sanchez si prenderanno, con forza e naturalezza, un pezzetto del vostro cuore e non ve lo restituiranno più. È un romanzo dotato di una bellezza abbagliante e di una luce che riesce a raggiungere anche gli angoli più bui.

E che fine fanno tutte le parole bisbigliate ad un orecchio, […]? Finiscono da qualche parte? Si raccolgono in un posto pieno di tutto quello che avrebbe potuto essere detto o fatto, ma poi non è stato né detto né fatto?

La libreria di Giulia

LA LIBRERIA DI GIULIA: Chi nulla rischia

Recensione di “Chi nulla rischia”


Titolo: Chi nulla rischia

Autore: Jeffrey Archer

Casa editrice: HarperCollins

Genere: Detective story

Pagine: 415

Prima pubblicazione: 2021

Titolo originale: Nothing Ventured

Gradimento personale: 2/5 ⭐️

E se gli avessi prestato ascolto tu, sapresti che è molto più interessato a rinchiudere i criminali che a escogitare sistemi per aiutarli a farla franca.

“Questa non è una detective story, questa è la storia di un detective” è l’incipit del romanzo e risulta fedele alla costruzione della trama: William Warwick da quando è bambino vuole essere un detective e con forza di volontà, bravura e colpi di genio riuscirà a diventare un membro importante di Scotland Yard.

Lo stile e la narrazione non meritano particolari note, risultano nel complesso buoni, scorrevoli e piacevoli. L’unico elemento negativo è che il tutto appare profondamente tiepido: non troviamo grossi colpi di scena, come invece dovrebbe essere in una storia poliziesca. Inoltre è presente, seppur in modo sfocato, una relazione sentimentale che risulta piatta, vuota e accessoria, nonostante invece abbia un ruolo fondante nelle indagini e nella storia del protagonista, di cui si dichiara di voler narrare le vicende in questo volume. Seppur la lettura non è faticosa e le indagini svolte sono apprezzabili, nel complesso il romanzo rimane mediocre.

Risulta piuttosto pesante la narrazione degli eventi che si svolgono nelle aule dei tribunali, in cui proseguono parallelamente due processi diversi che coinvolgono i protagonisti. La lunghezza di questa parte della storia, le continue interruzioni per passare da un processo all’altro e la scarsa attrattiva della materia giudiziaria, non permettono di apprezzarla a pieno. Inoltre aleggia un sentimento di frustrazione quando i processi disattendono le aspettative, ritengo infatti che la concatenazione di fallimenti in materia investigativa e giudiziaria privino il lettore dell’elemento catartico. Si può riconoscere come questo aspetto sia un ritratto alquanto veritiero di ciò che accade negli ambienti della polizia e della giustizia, perché ovviamente non tutto ha sempre un esito positivo. In questo caso però non si può evitare di essere amareggiati dalla conclusione (o meglio non-conclusione) della storia che catapulta il lettore in un documentario piuttosto che in un romanzo.

Questo fattore, unito a un inizio piuttosto lento, motivato dalla necessaria introduzione del protagonista, non mettono nella condizione di consigliare la lettura di questo romanzo. L’editoria libraria, al momento, offre di meglio.

La libreria di Giulia

LA LIBRERIA DI GIULIA: La casa sul mare celeste

Recensione di “La casa sul mare celeste”


Titolo: La casa sul mare celeste

Autore: TJ Klune

Casa editrice: Mondadori

Genere: fantasy

Pagine: 348

Prima pubblicazione: 2021

Titolo originale: The House in the Cerulean Sea

Gradimento personale: 5/5 ⭐️

Molto spesso le cose che temiamo di più sono quelle che dovremmo temere di meno. È irrazionale, ma è ciò che ci rende umani. E una volta che siamo in grado di combattere quelle paure, non c’è nulla che non possiamo fare.

Supponiamo di vivere in un mondo esattamente uguale al nostro, con la sola differenza della presenza di creature magiche, di orfanotrofi a loro dedicati e a un dipartimento della magia che li gestisce, o meglio, si occupa che tutto sia rispettoso delle regole stabilite da un gigantesco tomo di regolamenti. Infine, aggiungiamo anche un’assistente sociale, incredibilmente professionale e ligio alle regole, che un giorno apre gli occhi e capisce di vivere in un mondo grigio e piovoso, che si sta perdendo la bellezza dei colori e il calore del sole. Ecco che abbiamo la nostra storia.

Ci troviamo tra le mani una narrazione eccellente, coerente e completa, presentata in modo semplice ed efficace, che dà spazio alle peculiarità e alle unicità di ogni personaggio. Quanto a quest’ultimi, vi faranno lentamente ma irrimediabilmente innamorare di loro: lo strambo gruppo di bambini, il direttore Arthur, Linus e la sua gatta Calliope vi conquisteranno con la loro dolcezza e semplicità. Questa storia permette di ricordare che la bellezza del mondo sta tutta negli occhi di chi lo guarda.

È una lettura per tutti, nel senso più inclusivo del termine, per giovani, adulti, amanti del fantasy o, come me, non grandi appassionati del genere, ma nonostante ciò ho apprezzato moltissimo la storia, che risulta fresca, divertente e leggera, ma allo stesso tempo profonda e toccante; anche l’elemento fantastico non è prepotente ma di sfondo, quasi come se fosse la normalità.

Devo mettere in guardia i futuri lettori: questo romanzo vi scalderà il cuore, le pagine scivoleranno velocemente tra le vostre mani, nel tempo di un sospiro lo avrete già finito e starete fissando in adorazione il volume chiuso, con le voci e le parole dei personaggi che ancora riecheggiano nelle vostre orecchie.

Dobbiamo dedicare del tempo anche alle cose che ci piacciono […] altrimenti dimentichiamo come si fa ad essere felici.

La libreria di Giulia

LA LIBRERIA DI GIULIA: Dove sei, mondo bello

Recensione di “Dove sei, mondo bello”


Titolo: Dove sei, mondo bello

Autore: Sally Rooney

Casa editrice: Einaudi

Genere: narrativa

Pagine: 321

Prima pubblicazione: 2021

Titolo originale: Beautiful World, Where Are You

Gradimento personale: 4/5 ⭐️

“È sempre meglio amare qualcosa che non amare affatto, amare qualcuno che nessuno, e io sono qui, vivo nel mondo, e neanche per un attimo desidero il contrario. Non trovi che a suo modo sia un dono speciale, una benedizione, qualcosa di molto importante?”

Quattro ragazzi sono i protagonisti del romanzo: Alice, Felix, Eileen, Simon. Quattro ragazzi molto simili ma anche molto diversi, sicuramente molto criptici, quasi complementari e necessari l’uno agli altri. È una storia di relazioni, nuove, vecchie e ritrovate, di rapporti umani veri e difficili, fatti di cose non dette, sentimenti forti, rancori non risolti, fragilità e voglia di essere la migliore versione di sé.

La narrazione è costruita su più livelli, tre nello specifico: la vita presente di Alice, quella di Eileen e la loro fitta corrispondenza tramite mail. Questa strategia permette di dare vivacità e scorrevolezza al libro. La corrispondenza tra le due amiche risulta, in alcuni passaggi, troppo riflessiva e poco coerente con l’idea che ci si costruisce dei personaggi; d’altra parte si può però comprendere come il contesto della “lettera” permetta in realtà molte divagazioni e riflessioni casuali e quotidiane. Ho trovato però che gli argomenti trattati, seppur apprezzabili dal punto di vista del loro valore attuale, sociale e morale in alcuni sensi, siano a tratti pesanti e in larga parte evitabili. Questo spazio, dalle sfumature più intime e confidenziali, poteva certamente essere usato in modo differente.

Anche lo stile merita qualche osservazione: è decisamente un tipo di scrittura molto particolare, che salta subito all’occhio dalle prime pagine data anche solo la mancanza dei segni introduttivi dei dialoghi; seppur questa particolarità risulti originale e non impedisca in nessun modo la lettura, l’impressione generale è che comporti un livellamento emotivo dei personaggi.

È evidente già dalle prime pagine come i quattro protagonisti non siano modelli di vita da seguire, per gran parte della storia sembrano farsi vivere dagli eventi piuttosto che rimboccarsi le maniche e assumere un ruolo attivo nella loro vita.  Le dinamiche evolveranno notevolmente nel momento in cui scopriranno come il dialogo sincero e trasparente sia la chiave per risolvere tutti i dissapori e liberarsi dalle catene delle cose non dette.

Ci troviamo di fronte a un romanzo che ci propone la verità dei rapporti umani e delle fasi della vita, che possono essere delicate soprattutto quando si arriva ai trent’anni e ci si interroga sul proprio lavoro, sulle amicizie, sulla famiglia e sull’amore. È esattamente in ciò che sta la su bellezza e particolarità, è apprezzabile la volontà di rendere i protagonisti autentici, come se fossero nostri amici o conoscenti.

È una storia bella, reale, che racconta la fragilità ma anche la forza che ci viene richiesta per affrontare noi stessi e le nostre relazioni. È un romanzo che celebra la bellezza di essere al mondo.

La libreria di Giulia

LA LIBRERIA DI GIULIA: Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno

Recensione di “Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno”


Titolo: Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno

Autore: Benjamin Stevenson

Casa editrice: Feltrinelli

Genere: giallo

Pagine: 384

Prima pubblicazione: 2022

Titolo originale: Everyone in my family has killed someone

Gradimento personale: 5/5 ⭐️

«Giurate che i vostri detective indagheranno sui crimini che si troveranno davanti con lealtà e schiettezza, affidandosi all’ingegno di cui li avrete dotati e senza mai fare ricorso o accenno a Rivelazioni Divine, Sesto Senso Femminile, Macumbe, Raggiri, Coincidenze o Atti Divini?»

Uno chalet di montagna e una rimpatriata di famiglia sono lo sfondo di questo romanzo giallo in cui ognuno nella famiglia di Ernie Cunningham ha effettivamente ucciso qualcuno, e come in tutte le famiglie ci sono rancori e dissapori che è tempo di risolvere.

Il romanzo è narrato in prima persona, dal protagonista stesso che racconta le sue vicende a posteriori e promette di essere trasparente e dire sempre la verità come la sapeva in quel momento della vicenda. Ci troviamo, quindi, di fronte a un narratore sincero, ironico, schietto, divertente e molto dialogante con il lettore che si sente, in più di un’occasione, quasi interpellato.

La struttura del romanzo risulta scorrevole, capitolo dopo capitolo vengono presentati in ordine tutti i personaggi come sono al tempo della narrazione e con uno sguardo alla loro storia personale, strategia che permette di conoscere in modo completo tutti gli agenti della storia e di capire le motivazioni dietro alle loro azioni.

È una lettura consigliabile a chi, come me, è amante del genere perché è proprio un ottimo romanzo giallo: non mancano i colpi di scena, le indagini, le congetture e piccoli dettagli apparentemente insignificanti ma che quando scoprirete vi faranno rimanere a bocca aperta. Ma è adatto anche a chi non è grande estimatore perché risulta una lettura molto fresca, sono esclusi elementi crudi e puramente polizieschi per lasciare spazio alle vicende esilaranti di una famiglia un po’ disastrata. Ern Cunningham vi conquisterà e vi farà venire voglia di essere invitati al loro prossimo raduno di famiglia.