Recensione di “I resti di lei”

Autore: Neil Cross
Casa editrice: Rizzoli
Genere: thriller
Pagine: 270
Prima pubblicazione: 2010
Titolo originale: Captured
Gradimento personale: 3,5/5 ⭐️
Si sedette lì, sulla sedia preferita, e rimase a pensare. Poi iniziò a cercare un taccuino e rifletté ancora un po’ masticando il tappo della penna. Infine scrisse: Mary, Sig. Jeganathan, Thomas Kintry, Callie Barton. Era una lista di persone che lui in qualche modo aveva deluso. Decise di usare il tempo che gli restava per rimettere le cose a posto.
I resti di lei, pag. 12-13
“I resti di lei” è il classico thriller un po’ sempliciotto, senza nulla di particolarmente brillante, con qualche buco di trama sparso qua e là, ma ugualmente capace di far bene il proprio lavoro: tenere il lettore attaccato alle pagine. Sono un’appassionata di thriller ed ero pure in astinenza (l’ultimo letto risale a parecchi mesi fa) quindi, sebbene a tratti abbia trovato questo romanzo molto manchevole, l’ho divorato e devo confessare che me lo sono pure gustato.
Il libro racconta di Kenny, un uomo al quale restano poche settimane di vita e che decide di sfruttarle per saldare dei debiti morali che sentiva nei confronti di alcuni individui, tra cui Callie Barton, la sua più cara amica di quando andava alle elementari. E già qui possiamo notare che la trama vacilla un poco…
Dopo decenni di lontananza, durante i quali Kenny si è pure sposato, decide di cercarla nuovamente e quando scopre che è scomparsa ormai da anni (probabilmente uccisa dal marito Jonathan, scagionato per mancanza di prove) la situazione degenera. Dopo aver passato qualche giorno a informarsi su quest’uomo, decide di rapirlo e torturarlo per vendicare l’amica scomparsa… ripeto: rapisce e tortura per giorni e giorni un perfetto sconosciuto per saldare un debito inesistente con una donna morta che non vedeva da quando aveva nove anni. Direi che non fa assolutamente una piega…
Oltre a queste premesse, anche lo svolgimento in sé (a mio modesto avviso) non è dei migliori, per quanto possa essere comunque accattivante. Questo aspetto si nota soprattutto nei personaggi, nel loro modo estremamente macchinoso di muoversi e reagire agli eventi.
A parte queste fondamenta un poco (un poco tanto…) vacillanti, “I resti di lei” è capace di catturare l’attenzione del lettore e di tenerlo prigioniero tra le sue pagine. L’aspetto che mi è colpita maggiormente di questo romanzo sono stati (nonostante tutto) i personaggi, la loro evoluzione e il vedere come si sono sviluppano i rapporti tra loro.
Potrà sembrare strano dirlo, viste tutte le pecche che ho messo in risalto durante la recensione, ma ho davvero apprezzato questo libro. Un thriller semplice ma d’impatto, una lettura leggera per gli appassionati del genere, da gustarsi sotto l’ombrellone.
