Chiacchiere librose

W5 BOOKTAG: abitudini letterarie

Dopo quasi due settimane dall’ultima recensione, torno dalla landa dei morti con un nuovo articolo. Purtroppo questa mia assenza durerà ancora per un po’ perché sono molto presa dagli esami e questo ovviamente mi toglie tempo sia alla lettura che alla creazione di nuovi contenuti. Chiusa questa parentesi, eccoci tornati con una nuova chiacchiera librosa dedicata alle abitudini di lettura e, come sempre quando si parla di booktag, devo ringraziare Elisa di WriThings alla quale ho rubato l’idea (ma con amore, ovviamente); qui potete trovare l’articolo con le sue risposte a questo booktag.

Tornando a noi, questo articolo serve per rispondere alle 5W (ovvero alle 5 regole/domande alle quali una narrazione deve attenersi per essere completa) ma travisandole nell’ambito della lettura.


1. WHEN: momento preferto per leggere?

Il momento che preferisco è senza dubbio il mattino, dopo colazione e subito prima che un qualsiasi umano abbia la possibilità di interagire con me. Lo trovo il modo migliore per iniziare la giornata, anche se spesso e volentieri il tempo scarseggia già da appena svegli. Al contrario, la sera è un momento tragico. Sì, c’è più tempo ma si è anche molto più stanchi e spesso e volentieri mi capita di addormentarmi dopo aver letto tre pagine scarse.


2. WHERE: luogo preferto per leggere?

La poltrona vince assolutamente per comodità, ma purtroppo la mia è abbastanza lontana da una fonte di luce diretta e questo permette al letto, con la sua lampada da comodino, di essere un validissimo rivale. Questo è uno scontro mitologico e leggendario che va avanti da secoli e di cui gli esiti sono tutt’ora incerti…


3. WHAT: cosa ami trovare in un libro e cosa invece detesti?

Adoro i libri dove regna il mistero: ovunque c’è un segreto, lì troverete anche la mia più totale attenzione. Ma non mi riferisco soltanto a intrighi, morti o avvenimenti tragici (sebbene siano sempre graditi), quando parlo di mistero mi riferisco anche ai “libri pettegoli”. Il “libro pettegolo” è quel libro incentrato sul pettegolezzo, sullo scandalo, sui tradimenti da parte di amici e amanti, sul segreto scoperto dal vicino di casa che in quel momento passava di là… una cosa alla Bridgerton per intenderci (serie della quale, inutile dirlo, ho appena terminato trasposizione televisiva e iniziato il rispettivo audiolibro).

Ciò che invece detesto trovare in un libro è di stampo un po’ più tecnico, se così possiamo dire, perché gli elementi che non sopporto sono più legati alla prestazione dello scrittore piuttosto che al contenuto in sè. Con questo mi riferisco a molti aspetti ma soprattutto allo stile, a mio avviso il più importante. Non ne ho uno prediletto, ma in alcuni romanzi mi è capitato di leggere vere e proprie liste delle spese… l’anima di un libro è il suo stile e se questo è steriele, troppo acerbo o addirittura inestistente, state certi che non riuscirò ad apprezzare l’intero libro.


4. WHO: chi sono i 5 autori che hanno definito i tuoi gusti letterari?

Non ho degli autori prediletti, mi piace variare e sperimentare, ma ci sono alcuni nomi che ritornano con maggiore frequenza di altri e sono: Raymond Carver (raccolte di racconti), Donato Carrisi (romanzi thriller), Albert Camus (classici contemporanei), Isabel Allende (narrativa contemporanea con sfumature romantiche, talvolta storiche e una buona dose di realismo magico), Andrzej Sapkowski (saga fantasy di Geralt di Rivia).


5. WHICH: quali libri ti hanno reso il lettore che sei?

Paradossalmente (ma nemmeno troppo) è stata la scrittura, e non i libri che leggevo, a trasformarmi nella lettrice che sono ora. Quando ho deciso che avrei intrapreso la strada della scrittura ho capito che era essenziale imparare dagli altri e quindi leggere molto più di ciò che facevo all’epoca. Ovviamente ci sono stati alcuni libri che mi hanno aiutata in questo percorso di evoluzione indirizzando i miei gusti.

“La casa degli spiriti” è stato il primo libro che ho letto di Isabel Allende e che mi ha permesso sia di scoprire l’autrice che il realismo magico, un genere che all’epoca non conoscevo ma che mi ha influenzata e affascinata molto.

“Il guardiano degli innocenti”, il primo volume della Saga di Geralt di Rivia e mio primissimo approccio a una serie così lunga (composta da otto volumi, l’ho iniziata nel 2020 ed è ancora da terminare). Prima leggevo solo autoconclusivi o trilogie, con questo libro ho iniziato ad affaciarmi su un mondo inedito, quello delle lunghe serie, che prima tendevo a evitare.

“Le verità sepolte” di Angela Marsons mi ha aiutata a capire con chiarezza il tipo di libro che NON voglio assolutamente leggere. Mi ha aiutata ad aggiustare la mira, per così dire, ed evitare di cadere in quei titoli eccessivamente commerciali che solo in apparenza sembrano rispecchiare i miei gusti.


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Epic fantasy, Fantasy, Low fantasy, Recensioni del Gatto in Libreria

IL FATO DI LENNAKOS, George C. Davies

Recensione di “Il fato di Lènnakos”

Primo volume di una trilogia

Autore: George C. Davies

Casa editrice: Le Mezzelane

Genere: low fantasy, epic fantsy

Pagine: 239

Prima pubblicazione: 2021

Titolo originale: Il fato di Lènnakos

Gradimento personale: 4,5/5 ⭐️

Loro esistono e basta. Non ci è dato sapere perché, scelgono loro se aiutare o meno. L’uomo è dotato della libertà di scegliere, perché per un dio dovrebbe essere diverso?

Il fato del Lènnakos, pag. 21

Parte senza spoiler

Isabel è una donna forte, indipendente ma molto affezionata alla famiglia, una personalità solida, e con un unico obiettivo: scoprire cosa sia successo alla madre scomparsa anni prima. In seguito a una visione avuta in sogno, decide di chiedere aiuto agli Dei, entità ambigue e misteriose, ma la sua impresa avrà esiti inaspettati.

Non sono una grandissima lettrice di fantasy, ma in questo libro ho potuto ritrovare gli elementi più classici del genere gestiti con abbastanza abilità da non scadere nel clichè. L’autore ha saputo ispirarsi abilmente ai suoi predecessori, ma senza dissolvere la propria identità di scrittore nel tentativo di emulare ciecamente i suoi punti di riferimento.

Più andavo avanti nella lettura, più mi rendevo conto dell’ammirevole lavoro che era stato fatto durante la progettazione del testo. La storia di Isabel si allunga, si annoda e si snoda, si nasconde e si rivela, prendendo spesso strade che mai mi sarei aspettata, eppure senza far perdere l’orientamento al lettore. Dal punto di vista della struttura è stato fatto un lavoro davvero eccellente, non saprei davvero cosa aggiungere e non mi resta che fare i complimenti all’autore.

Guardando la storia da lontano e nella sua completezza, i complimenti si sprecano; tuttavia devo confessare di non aver ritrovato la medesima cura a livello micro-strutturale (ovvero nelle singole scene che compongono il romanzo). Alcuni passaggi e situazioni mi sono sembrati abbastanza trascurati: sono scivolati via veloci quando un po’ di spazio in più avrebbe solo giovato. Ma, a parte i punti dove il testo scricchiola un poco, il libro è di alto livello e la storia narrata mi è piaciuta molto.

Anche lo stile mi è piaciuto e, se devo scegliere un aggettivo per descriverlo, direi che è equilibrato. Azione e descrizione, dinamismo e staticità trovano l’abbinamento perfetto tra queste pagine. La narrazione prosegue tenendo il lettore sull’attenti, ma non disdegnando i momenti di pausa laddove ce n’è bisogno e, soprattutto, evitando come la peste i terribili, noiosi “spiegoni” (spesso e volentieri abusati dagli scrittori alle prime armi). Unico consiglio che vorrei dare allo scrittore è quello di far maggior attenzione alle ripetizioni e di evitarle utilizzando, di tanto in tanto, qualche sinonimo in più.

Concluderei questa prima parte della recensione dicendo che ho trovato ne “Il fato di Lènnakos” davvero un ottimo esordio e un libro che mi sento vivamente di consigliare sia agli appassionati del fantasy sia a quei lettori che vogliono affacciarsi al genere.

Parte con spoiler

Questa è una cosa che non faccio mai, solitamente evito di fare spoiler con tutta me stessa e di non commentare mai i finali dei libri che recensisco, ma questa volta sono costretta a fare l’eccezione perché non posso trattenermi dal commentare.

Davies, il lieto fine, non sa nemmeno dove stia di casa… non fraintendete, non sono una fan dei finali smielosi, ma non sono nemmeno così sadica da augurare a Isabell ciò che le è successo…

Aveva combattuto, pianto, pregato, e aveva perso tutto.

Il fato di Lènnakos, pag. 239

Dopo tanta fatica, dopo tanta sofferenza, dopo tante morti che potevano essere evitate, dopo aver salvato la sua città… cosa ottiene Isabel? Solo un pugno di cenere. Tutto è iniziato col suo pericoloso viaggio per raggiungere la dimora degli Dei alla ricerca di risposte su sua madre, tutto si conclude con morte, sofferenza e ancora più domande rispetto a prima. La salvezza offertale dagli Dei si è rivelata solo un inganno che l’ha trascinata in un baratro di solitudine. Insomma, nulla è servito a niente…

Ho davvero ammirato l’autore per questo, perché penso ci voglia molto coraggio nel far terminare il proprio romanzo di un modo tanto tragico e che vede vanificati quasi completamente gli sforzi compiuti dalla protagonista. Con una conclusione simile, non posso che attendere il secondo volume.

Audiolibro, Classico contemporaneo, Recensioni del Gatto in Libreria

UOMINI E TOPI, John Steinbeck

Recensione dell’audiolibro “Uomini e topi”

Autore: John Steinbeck

Lettore: Graziano Piazza

Durata: 4 ore e 1 minuto

Piattaforma: Storytel

Genere: classico contemporaneo

Prima pubblicazione: 1937

Titolo originale: Of Mice and Men

Gradimento personale: 5/5 ⭐️

Ho veduto centinaia di tipi arrivare per la strada e per i ranche, coi fardelli sulla schiena e la stessa idea piantata in testa. Centinaia. Arrivano, si licenziano e se ne vanno, e tutti fino all’ultimo hanno il pezzetto di terra nella testaccia. E mai uno di loro che ci arrivi. È come il paradiso. Tutti quanti vogliono il pezzetto di terra.

Uomini e topi

Inizierei col dire che Graziano Piazza è il miglior lettore che abbia ascoltato fino a oggi. Non ho troppa esperienza in fatto di audiolibri, è vero, ma tra tutti quelli ascoltati da quando uso Storytell, lui è certamente il migliore. La sua voce si è adattata alla perfezione a ogni singolo personaggio e situazione: rallentando o accellerando dove serviva, facendosi più acuta, più grave, più armoniosa o più scontrosa a seconda del personaggio che interpretava.

Parlando del libro in sè, anche qui mi ritrovo a spendere ottime parole. Ho sentito molto parlare di Steinbeck e le alte aspettative che avevo non sono state deluse. Confesso che all’inizio era abbastanza riluttante ad affacciarmi su questo autore visto che i suoi libri sono molto lunghi, ma grazie a “Uomini e topi” (4 ore nella versione audio e circa 140 pagine in cartaceo) sono riuscita a sbloccarmi e a conoscere uno scrittore che adesso voglio assolutamente approfondire. Infatti ho già iniziato l’audiolibro di “Fuorore”, sempre Steinbeck e sempre Graziano Piazza, anche se è lungo ben 22 ore (e 630 pagine, circa, in cartaceo).

Ma per quanto abbia amato “Uomini e topi” devo confessare che alcuni aspetti, seppur secondari, non mi hanno convinta del tutto. Il primo fra tutti è la copertina che ho trovato molto fuoriviante: con quella mucca in fin di vita, l’avvoltoio e il ranche avvolto dalla sabbia del deserto mi sono immaginata una storia di stenti e di uomini che fronteggiano una natura avversa. “Uomini e topi”, in realtà, non può essere nulla di più diverso… è un libro che parla di due uomini, due amici, che si aggrappano l’uno all’altro per sfuggire alla solitudine di una quotidianità estenuante. Due uomini che si aggrappano a un sogno, quello di avere finalmente il loro pezzetto di terra, e con quello si fanno scudo per affrontare un lavoro monotono, faticoso e alienante che non offre alcuno prospettiva di futuro.

Altro elemente che mi ha lasciato un poco delusa sono stati i due amici protagonisti: Lennie (un uomo gigantesco e fortissimo, affetto da un ritardo mentale) e George (il suo opposto, minuto e molto intelligente). Ho amato moltissimo questi personaggi e il rapporto che li lega, e proprio per questo avrei voluto saperne di più, come si sono conosciuti, per fare un esempio tra i tanti. Steinbeck, a riguardo, lascia qualche indizio ma non delinia mai nulla con chiarezza; per questo motivo avrei gradito un maggior approfondimento.

In conclusione, trovo che “Uomini e topi” sia un libro/audiolibro davvero molto bello e ne consiglio moltissimo sia la lettura che l’ascolto.

Wrap up

WRAP UP, aprile 2022

1. La scatola delle ballate morte, miglior libro del mese

Autrice: Ludovica Rovi

Casa editrice: amazon publishing

Genere: romanzo psicologico, narrativa

Pagine: 201

Prima pubblicazione: 2021

Titolo originale: La scatola delle ballate morte

Gradimento personale: 5/5 ⭐️

Recensione

Profondi e oscuri quanto fosse oceaniche sono gli abissi della mente. La luce della coscienza non colpisce i loro contenuti ed essi, pur dando forma a un turbine di forze che lottano per venire a galla, rimangono confinati nel fondale più inesplorato di ogni uomo. È lì che regna la notte. L’inconsapevolezza.

La scatola delle ballate morte, pag. 124

2. America oggi

Autore Raymond Carver

Casa editrice: Einaudi

Genere: raccolta di racconti

Pagine: 146

Prima pubblicazione: 1993 (circa)

Titolo originale: Short Cuts

Gradimento personale: 4/5 ⭐️

Recensione

Guardo il torrente. Galleggio verso lo stagno, a faccia in giù, gli occhi spalancati sulle rocce e sul muschio del fondo finché la brezza non mi porta fino al laghetto. Non cambierà niente. Andremo avanti ancora e ancora e ancora. Andremo avanti anche adesso, come se non fosse successo niente. Seduta di fronte a lui, lo guardo con una tale intensità che a un certo punto impallidisce.

Dal racconto “Con tanta di quell’acqua a due passi da casa”, pag. 67

3. Cose spiaegate bene. A proprosito di libri

Autore: autori vari

Illustratore: Giacomo Gambineri

Casa editrice: Iperborea

Genere: saggistica

Pagine: 238

Prima pubblicazione: 2021

Titolo originale: Cose spiegate bene. A proposito di libri

Gradimento personale: 5/5 ⭐️

Recensione

Nessuno di noi ha davvero letto il “libro”: il libro è stato stampato, rilegato, trasportato, sfogliato, venduto, appoggiato sul comodino, infilato nella libreria, prestato, perduto, rivenduto, bruciato, persino. A essere letto è stato il testo stampato nel libro, le sue parole. Il contenuto.

Luca Sofri in “Cose spiegate bene. A proposito di libri”, pag. 1

Uomini e topi, audiolibro

Autore: John Steinbeck

Lettore: Graziano Piazza

Durata: 4 ore e 1 minuto

Piattaforma: Storytel

Genere: classico contemporaneo

Prima pubblicazione: 1937

Titolo originale: Of Mice and Men

Gradimento personale: ???

Recensione in arrivo

Ho veduto centinaia di tipi arrivare per la strada e per i ranches, coi fardelli sulla schiena e la stessa idea piantata in testa. Centinaia. Arrivano, si licenziano e se ne vanno, e tutti fino all’ultimo hanno il pezzetto di terra nella testaccia. E mai uno di loro che ci arrivi. È come il paradiso. Tutti quanti vogliono il pezzetto di terra.

Uomini e topi