Recensione dell’audiolibro “Il grande Gatsby”

Prima pubblicazione: 1925
Autore: Francis Scott Fitzgerald
Lettore: Claudio Santamaria
Genere: classico contemporaneo, letteratura americana
Durata: 5 ore e 6 minuti + 25 minuti di intervista al traduttore (Roberto Serrai)
Piattaforma: Storytel
Gradimento personale: 4,5/5 ⭐️
E così andiamo avanti, barche contro la corrente, incessantemente trascinati verso il passato.
Il grande Gatsby
Dopo aver visto e rivisto e rivisto ancora l’omonimo film, non ho potuto fare a meno di gettarmi sull’audiolibro non appena l’ho addocchiato nel catalogo di Storytel. Devo dire che la trasposizione cinematografica è stata davvero di una fedeltà incredibile e questo mi ha veramente aiutata a seguire la lettura con maggior chiarezza e a rivivere, capitolo per capitolo, tutte le bellissime scene del film.
L’impeccabile e sentita lettura di Santamaria ha dato vita a una storia che merita, merita davvero. L’amore si fonde con l’illusione, il dolce passato insegue la speranza di un futuro altrettanto dolce, all’interno di una cornice di decadenza morale dove tutto, lentamente, marcisce.
I complementi su questo capolavoro della letteratura contemporanea si sprecano, potrei andare avanti all’infinito a elogiare il modo magistrale con cui l’autore ha delineato i suoi personaggio e il suo stile, così poetico che è impossibile restare indifferenti davanti alle sue parole… pertanto mi limiterò a spiegare il perchè abbia dato “solo” 4,5 ⭐️ a questo audiolibro.
Il motivo è semplice quanto contradditorio: perché è troppo bello. La voce di Santamaria è ammaliante, ma vola via veloce… penso che questo libro, per goderselo appieno, vada assaporato sulla carta così da poter rileggere e rileggere e rileggere ancora certi passaggi, così belli che una sola lettura non basta. Per come ho vissuto io “Il grande Gatsby”, nei limiti della mia soggettività, questo è un libro che va gustato lentamente con gli occhi, più che mangiato avidamente con le orecchie.
Per un momento una frase cercò di formarsi sulle mie labbra, socchiuse come quelle di un muto, come se stessero lottando con più di un filo d’aria allarmata. Ma non emisero nessun suono, e quello che avevo quasi ricordato diventò inesprimibile per sempre.
Il grande Gatsby
