Recensione di “Cadrà dolce la pioggia e altri racconti”

Autore: Ray Bradbury
Genere: distopico, raccolta di racconti
Pagine: 78
Casa editrice: Il Sole 24 ORE (omaggio col giornale)
Prima pubblicazione: 1950 (circa)
Gradimento personale: ⭐️⭐️⭐️⭐️/5
Il cane salì le scale, istericamente uggiolando davanti a ogni porta, rendendosi conto alla fine, come la stessa casa aveva dovuto rendersene conto, del fatto che solo il silenzio vi regnava.
dal racconto “Cadrà dolce la pioggia”, pag. 12
“Cadrà dolce la pioggia” è una brevissima raccolta composta da tre racconti, tutti ambientati nel 2026 tra Marte e la Terra. Sebbene non fosse un elemento particolarmente rilevante, ho apprezzato moltissimo questo dettaglio temporale perché trovo sia sempre affascinante vedere come viene rappresentato il nostro futuro imminente dagli autori che lo hanno immaginato decenni fa.
Il primo racconto, “Cadrà dolce la pioggia” che da il nome all’intero libro, è quello che mi ha colpito maggiormente: crudo, spietato, cinico. Specchio di un futuro prossimo senza possibilità di salvezza. Le altre due storie, sebbene mi siano piaciute ugualmente, le ho trovato meno potenti rispetto alla prima, meno brillanti ma comunque estremamente gradevoli.
La cosa che più mi ha colpito è stato lo stile che ho trovato particolarmente geniale e capace di scatenare forti emozioni utilizzando solo poche parole ben scelte.
