Recensione di “La grammatica di Dio – Storie di solitudine e allegria”

Autore: Stefano Benni
Genere: raccolta di racconti (25 racconti)
Pagine: 182
Casa editrice: Feltrinelli
Prima pubblicazione: 2007
Gradimento personale: ⭐️⭐️,5/5
Erano volti umani. Bei volti di vecchi rugosi, occhi brillanti di bambini, donne dal passo elegante, ma nessuno avvicinava ciò che cercavo. Erano il libro del mondo, ma non potevano raccontarlo. Nessuno di loro poteva spiegarmi la grammatica di Dio
Dal racconto “Frate Zitto”, pag. 115
“La grammatica di Dio” è una raccolta che mi ha lasciata abbastanza perplessa sotto più aspetti e che nel complesso ho trovato mediocre.
Alcuni racconti (forse la maggior parte) mi hanno veramente annoiata: ho trovato riproponessero tematiche già trattate da Benni in altri suoi libri, ma senza il medesimo smalto. Altri racconti ancora inizialmente mi avevano incuriosità, ma alla fine anche loro si sono rivelati piatti e inconsistenti.
Sono stati pochi i racconti che mi sono piaciuti davvero, storie come: Boomerang, Mai più solo, L’orco, Le lacrime, Lo spirito del camino e I due pescatori. In questi testi ho trovato originalità e capacità d’incuriosire il lettore dall’inizio alla fine… peccato non poter dire lo stesso degli altri 18 racconti.
In generale direi che questa raccolta è abbastanza mediocre, noiosetta e neutra: non spicca nè per particolari difetti nè per pregi.
